venerdì 4 dicembre 2015

Trasposizioni


Preparando il workshop sulla danza ed il movimento, organizzato dal Laboratorio di Sperimentazione Fotografica, sto riflettendo su come spiegare dei concetti astratti, quali il cogliere l’anima eterea del movimento e il cercare il Pathos al di là della pura immagine documentaristica della danza, sulla valenza artistica di un’immagine piuttosto che sul suo aspetto di racconto fotografico di un qualcosa.







Cosa distingue un’immagine che ritrae un movimento di danza da una che ne coglie l’eterna essenza e che si trasforma, essa stessa, in arte? O meglio, quando un’immagine, o una serie di immagini, smettono di essere semplicemente delle testimonianze, dei reportage sulla danza, divenendo opere d’arte?
Quando l’occhio meccanico lascia il posto a quello della mente, alla rielaborazione, alla scelta operata della creatività. Non tutte le fotografie che ritraggono ballerini che si muovono su un palco sono opere d’arte, ma lo diventano soltanto quelle che ne riflettono il pathos, che ne catturano l’essenza.
                  
 Tratto dalla recensione alla mia personale “ sulle ali del vento” 2001 a cura di Adelinda Allegretti  







  
 

venerdì 5 giugno 2015

VERONA SI PREPARA AD ANDARE IN SCENA

All'inizio di maggio,  l' Arena si preparava per la sua stagione musicale. 
Le scenografie le  giacevano intorno, in trepidante attesa d'entrarvi, sdraiate o in piedi, vicino alle arcate secolari, quasi a farsi ammirare dai turisti.




E poi la città, i suoi luoghi, la sua storia, abbracciata dall'Adige con i suoi ponti, chiese e monumenti, con richiami alla Serenissima ...





Alcuni luoghi erano immersi nel silenzio, altri nel caos turistico, ma nulla toglieva magia alla città.

venerdì 22 maggio 2015

IL RITORNO DEL RITRATTO






 Si è perduto nel tempo, nei meandri della tecnologia.


E non parlo solamente del periodo digitale,

il RITRATTO si è perduto già negli anni ottanta. Adesso abbiamo tutto negli Hard Disk, sugli Smartphone, in archivi sulle “nuvole”, ma negli anni che precedono ques’epoca, negli ultimi vent’anni dell’analogico ci si accontentava , nella maggiorparte dei casi, di una stampa fotografica semplice, messe negli albumetti di plastica, ci si accontentava di un ingrandimento spesso inserito in cornici povere, solo vetro, povere quanto la carta su cui erano stampate, senza quasi importanza, come mero ricordo che nel tempo andrà a perdere luminosità e colore, andrà ad incollarsi al vetro ed ondularsi tutta.





Ma una Foto, un Ritratto, ne ha molta di importanza, racconterà di noi nel tempo, ai nostri figli, nipoti e pronipoti, racconterà come siamo e chi siamo ora. Come le foto che troviamo nelle scatole, nei cassetti e nelle soffitte ci raccontano chi sono e com’erano i nostri avi; riaccendono dei ricordi, suscitano emozioni.
Non ha meno importanza, la fotografia, di un antico dipinto, allora alla portata dei pochi che potevano permetterselo, solitamente nobili, ma ora è alla portata di tutti, di ogni famiglia.






Fa tutto parte della “Grande bellezza” e della “Giovinezza”, per citare Paolo Sorrentino

venerdì 17 aprile 2015

Giornata uggiosa

Anche la pioggia ha il suo fascino,basta pensare alla letteratura, alla poesia, a Gabriele d'Annunzio con la sua "pioggia nel pineto". Per me una delle più belle e poetiche descrizioni della pioggia, leggendola e rileggendola, sembra di essere in quella pineta, sembra di vivere l'emozione raccontata da G d'A.




martedì 24 marzo 2015

Riflessioni......




Un vetro, uno specchio, una pozzanghera o un laghetto; dalla Venere di Velàsquez a Eliott Erwitt; da Narciso del Caravaggio a Kertész;
da Rubens a Tiziano: chi non ha amato specchiarsi e chi non ha voluto immortalare la bellezza riflessa, un particolare o il tutto, un gesto o una scena,raccontare attraverso di essi una storia.
Ed ecco allora uno specchio antico con la sposa che, aiutata da mamma e sorella si veste, si prepara a vivere il suo giorno più bello



oppure una finestra, da cui sbirciare un'altra sposa al trucco 


o ancora la sposina che ormai pronta, sorpresa da una finestra chiama il papà affinché la veda per primo.


Sono momenti, istanti che senza il racconto delle immagini non sarebbero mai ricordati, andrebbero persi nel nulla.
Sono istanti che solo il fotografo vede ed immortala, riporta in questo modo la sua visione agli sposi, ai loro amici e parenti.


venerdì 20 marzo 2015

Omaggio a Robert Demachy

Uno scatto del 1997, un omaggio ad uno dei pittorialisti francesi, un omaggio alla danza, ad ogni fanciulla che ne intraprende il cammino ...



...ed ella silenziosamente attingeva
il suo muto danzare
dalla dolce musica della vita ....

venerdì 13 marzo 2015

Giochi di luce


La luce, questa splendida invenzione.





Il sole scalda, illumina e crea le ombre; attraversa silenzioso e calmo le vetrate nella splendida cornice di Palazzo Madama e disegna forme più o meno irregolari sui muri, creando una ridondanza di bianchi e neri quasi a duplicare gli sposi all'infinito.